Sulle orme dei padri.
Nel
settembre 1920, circa
quattrocento reduci della prima
guerra mondiale partirono dai
ripidi pendii della Valsugana,
pernottarono nella piana d i
Marcesina e si diressero verso
quota 2105, da tutti ora
conosciuta come monte Ortigara.
Spinti dal bisogno di onorare i
loro fratelli caduti su quelle
rocce desolate e dal desiderio
di rendersi utili ai
sopravvissuti che si trovavano
in difficolta, fondarono
l'Associazione Nazionale Alpini.
Mai avrebbero
immaginato che, ottantasei anni
dopo, quattrocentomila persone
avrebbero invaso gli Altipiani
per rendere omaggio alla storia
delle penne nere, che non e
fatta solo di una lunga,
interminabile sequenza di nomi
come Adamello, Grappa, Pasubio,
Perati, Nikolajewka, segnati da
poche croci e da tantissimi
caduti ignoti, ma anche da altri
come Friuli, Kukes, Rossosch,
Zenica.
Il seme posto
dai padri non e morto, anzi e
diventato una forte
testimonianza di attaccamento
alla nostra storia e ai valori
su cui hanno trovato fondamento
e forza d'animo gli Italiani per
far crescere il Paese sul
sentiero della liberta
e della democrazia.
Il 2006 segna
una data importante e per certi
versi traumatica: non ci sarà
più un solo soldato che
indosserà la divisa per
assolvere gli obblighi militari
com'e stato finora: tutti
saranno solo volontari e quindi
professionisti.
Le nostre
opinioni su questi cambiamenti,
richiesti da un mutato contesto
internazionale e da esigenze di
operatività in aree ad alto
rischio, sono gia state
manifestate con forza perché
abbiamo ancora ferma sotto il
nostro cappello la convinzione
che tutti i giovani devono,
culturalmente e tecnicamente,
attrezzarsi per mettere a
disposizione della comunità in
cui vivono risorse fisiche e
morali, oltre che economiche,
per salvaguardare .l'integrità.,
Ia sicurezza. e l'identità
dell'Italia. Non e solo un
debito che abbiamo nel confronti
di chi in virtù dl una cartolina
di precetto, non ha ne un nome,
ne una sepoltura, e un obbligo
costituzionale, una garanzia di
sopravvivenza.
Il nostro
dissenso con le decisioni del
Parlamento diventa ora pieno
rispetto della Legge, per cui
salutiamo con fraterna simpatia
i bocia che per scelta portano
il glorioso cappello e ci
auguriamo i che siano anche loro
numerosi alla nostra adunata e
che sentano l'orgoglio di
appartenere a un corpo che e
leggenda.
Il Consiglio
Direttivo Nazionale, in sede di
valutazione della sede
dell'adunata 2006, ,ha preferito
una località come Asiago, che da
un punto di vista logistico
presenta serie difficoltà,
perché ha voluto dare alla
manifestazione un chiaro
significato associativo:
vogliamo tornare sul luogo dove
siamo nati, per dire a noi
stessi e a tutti quelli che ci
seguono con interesse e
attenzione che, amarezza a
parte, nulla e cambiato nel
nostro modo di operare
nonostante la sospensione della
leva. Si e concluso un capitolo,
ne cominceremo un altro.
Ripartendo dal nostro
luogo-simbolo.
Siamo
consapevoli che chi e abituato a
vedere le nostre adunate
all'insegna dei trabiccoli e dei
fiaschi di vino potrà essere
deluso. Per noi e sicuramente un
momento di sana allegria, di
incontri, di esuberante
frastuono di cori e fanfare, ma
e soprattutto un modo per
rendere onore ai nostri caduti,
per alimentare gli ideali di
amor di Patria e impegnarci a
essere solidali con chi è in
difficoltà.
l disagi per
le strade inadeguate, la
difficoltà nel sistemare una
massa imponente di persone, l'impossibiltà
per tutti di. arrivare a quota
2105, potranno essere in parte
alleviati con una regia accorta
che faccia diventare l'Altipiano
il centro di una grande
kermesse, dal Piave al Pasubio,
passando per Bassano, Marostica,
Vicenza, Valdagno, Trento. La
sottostante pianura veneta,
forte di numerose Sezioni A.N.A.
bene attrezzate, mette a
disposizione degli originali
"comando tappa", con
testimonianze storiche e
artistiche di grande interesse,
oltre a un'ottima cucina con
vini di eccellenza. Un'occasione
da non perdere per chi ama la
montagna e i segni lasciati
dalla Grande Guerra. Gli Alpini
del triveneto hanno
l'opportunità di un evento
eccezionale per dimostrare le
capacità organizzative della
nostra tradizione scarpona.
Vedere
sfilare il labaro
dell'Associazione, con le sue
207 medaglie d'oro, e un
esercito di Alpini davanti
all'ossario del Laiten, 60 mila
caduti, sarà un momento storico
per il suo alto significato
morale ed emotivo; modo di
dimostrare a tutti che sopra
ogni altra cosa, per noi, c'e il
tricolore. Le Istituzioni
pubbliche e la gente veneta sono
con noi.
Sara
un'adunata memorabile. |